Le azioni Eni fanno riferimento alla grande multinazionale italiana per l’estrazione e la produzione di petrolio, gas naturale, energia elettrica e lubrificanti. Fondata da Enrico Mattei nel 1953, l’Ente Nazionale Idrocarburi oggi diventata Società per Azioni, è tutt’ora una delle più grandi aziende italiane, la cui presidenza è stata ultimamente affidata ad Emma Marcegaglia. La sua struttura presenta una forte ramificazione in tutto il mondo, in 90 paesi per 78.000 dipendenti al 2013, una ramificazione a seconda del tipo di territorio, sul quale va ad aggiungere sempre nuove radici con grandi lavori di ingegneria e costruzioni. Al momento, l’Eni rappresenta il sesto gruppo petrolifero del mondo se si considera il suo giro d’affari. Più in alto vi sono Exxon, Shell, Mobil, Total, BP e Chevron. Tra le aziende italiane la Eni è sicuramente al primo posto, mentre al livello mondiale si colloca al 38°. Per fatturato, addirittura al 22°. Insomma, se siamo nel G8 ora G7 il merito è anche di Eni, un vero colosso nell’economia italiana, europea ed internazionale. Le azioni Eni sono quotate sia alla Borsa di Milano che al NYSE, il New York Stock Exchange.
Di queste azioni, lo Stato italiano ne conserva solo poco oltre il 30%, vendendone il resto ma mantenendo il controllo effettivo della società, più la golden share che gli consente di esercitare dei poteri speciali.
Dal 2006, gli azionisti Eni hanno potuto contare su un ulteriore rafforzamento della struttura societaria per via dell’acquisizione di Snamprogetti da parte di Saipem, una grande azienda controllata dalla stessa Eni. Proprio Saipem ha fatto salire maggiormente di grado Eni a livello mondiale, con numerosi servizi petroliferi per attività offshore e onshore. Delle azioni Saipem ci occuperemo in un altro articolo, a cui vi rimandiamo nella lettura. Nel 2007, la Eni si è accordata con la Gazprom (russa) per il prolungamento delle forniture di gas con il permesso alla stessa di poter vendere gas in Italia in cambio della concessione ad Eni della possibilità di procedere con progetti di ricerca ed estrazione in Siberia.
Sempre a riguardo di rapporti internazionali, c’è da sottolineare l’acquisizione della società Distrigas (belga) nel 2008, che operava in Belgio, Germania, Francia, Paesi Bassi e Lussemburgo. Per la stessa società lanciò una OPA obbligatoria sulle restanti azioni, OPA che si concluse con successo nel 2009 consolidando così la propria posizione in Europa.
Nel 2012 le quote delle azioni Eni detenute dal Tesoro vennero cedute alla Cassa Depositi e Prestiti, così come per la Snam.